venerdì 25 aprile 2008

Waiting for Godot

ATTENDERE...



Aspettare di sapere.

Aspettare di sentire.

Aspettare il cenno giusto.



ATTENDERE, mentre ogni fibra del mio corpo è pronta a scattare.

Come un elastico teso al massimo, fino a strappare le fibre che lo compongono, mi tengo alla sedia.



Cerco di impegnare il corpo e la mente.

Fumare una sigaretta dopo l'altra non accorcerà i minuti, lo so bene.

Ma almeno faccio qualcosa.



ATTENDERE...



Mi aggiro per la casa vuota.

Noto i piccoli difetti del mobile e le minuscole crepe del colore.



Riesco a vedere una foglia che cada.

La guardo ipnotizzata, come se fosse la cosa più importante al mondo.



Di scatto torno alla realtà.

Mi alzo, cammino, seguo la riga delle piastrelle come facevo da bambina nei miei giochi infantili.



ATTENDERE....



Il telefono squilla... Leggo il nome.

Sarei tentata di non rispondere.



Non voglio sapere... perchè in cuor mio SO GIA'.



Premo il tasto verde con estrema lentezza.



Una lacrima scende lungo la mia guancia.

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