martedì 21 ottobre 2008

Treno e vetriolo

Sui treni delle FS si aggirano strane presenze….

La Donna senza Caviglie
Eccola, la solita ragazzina che si sente donna, ma con i vestiti di sua nonna.
Partiamo dal basso…
Scarpe argento che non andavano di moda 100 anni fa e non andranno mai di moda.
Collant color carne che nemmeno mia nonna metterebbe ((ci sarà un motivo per il quale fanno solo le taglie xxl)).
Minigonna di jeans lunga fino al ginocchio, probabilmente pescata nei negozi dell’Esercito della Salvezza ((l’hanno lasciata lì perché nessuno aveva il coraggio di indossarla)).
Trench color sabbia ((il color sabbia non dona a nessuna donna esistente)) tipico degli esibizionisti di una certa età.
Ebbene questo è l’emblema della donna sciatta, che si veste al buio perché non ha pagato la bolletta e che ha visto una rivista di modo solo su un cartellone pubblicitario.

Il Signore degli insetti
Ebbene se i cani non possono salire sui treni, è implicito che nemmeno il resto del mondo animale possa farlo se sprovvisto di biglietto.
Ma a quanto pare ci sono dei clandestini…
Un ragazzo apparentemente normale, se evitiamo di notare i vestiti più grandi di tre taglie, sale i gradini con l’agilità di un pachiderma.
Ma il vero problema sono i suoi capelli, anzi quel groviglio di peli che si ritrova in testa.
Solo Medusa potrebbe competere, e sono sicura che soccomberebbe davanti a cotanto caos.
Noto uno strano movimento tellurico sopra la sua testa, e vi assicuro che non può essere dovuto al treno.
E poi vedo, con mio sommo stupore, un insettino che mi fa ciao ciao con la manina….
Ecco quello non si lava la testa dalla prima Guerra Mondiale.
Ma questo potrebbe non essere un problema, se almeno facesse regolarmente un trattamento contro i pidocchi.

Il Dash non basta
Un distinto imprenditore si avvicina alla ricerca di una poltrona su cui posare il suo manageriale lato B.
Eppure qualcosa non mi torna…. E ben presto capisco anche cosa.
Il signore non vede una doccia da troppo tempo, e nonostante il suo profumo/dopobarba, che sicuramente costerà come la mia istruzione, riesco a sentire il nauseabondo odore della sua pelle.
Ora non vorrei infierire su una persona che ha problemi di sudorazione, però hanno inventato i deodoranti, quindi sarebbe cosa gradita che le persone ne facessero uso.
Forse non è conscio del fatto che esistano bombolette no gas, che non mettono in pericolo la nostra fascia di ozono, per altro già notevolmente ridotta.
Ma se vuole potrei procurargli un catalogo di Deostick che non mettono in pericolo nessuno.

Perché il girovita può essere importante
Come sempre a Monza salgono i soliti avvocati di provincia che si sentono persone importanti per il solo fatto di avere tra le loro mani una ventiquattrore di ecopelle.
Eppure non mi capacito di come sia possibile che i bottoni del loro doppiopetto stiano per accecarmi…
Esistono le taglie comode… Quindi compratele!!!
Non cercate di entrare nelle giacche delle altre persone, quando sapete benissimo, e lo vedete se vi guardate in una vetrina, che i bottoni implorano pietà e chiedono cosa diamine abbiano fatto di male nella loro vita.
E qui è questione di sicurezza personale, non di estetica. Anzi anche di quella, ma per prima cosa c’è la mia integrità fisica.
Penso alla povera stoffa. E’ talmente tesa che presto si strapperà e il nostro rampante azzeccarbugli diverrà un incredibile Hulk tutto ciccia e brufoli.

Biglietto con supplemento
Non posso credere ai miei occhi, o forse è il mio cervello a non credere ai miei occhi.
Non mi capacito di come sia possibile che quel sedile stia ancora insieme.
Una giovane pulzella ha appena appoggiato il suo immenso sedere sulla sporca stoffa.
Sono sconcertata dal fatto che esibisca al controllore solo un biglietto.
Per quel bagaglio in più che si ritrova al posto del fondoschiena dovrebbe almeno pagare un supplemento.
E come per voler infierire su di me, la simpatica ragazza si siede al mio fianco, o meglio sopra il mio fianco.
Sento le ossa del bacino implorare la morte.
Cerco di farmi piccina piccina, ma è inutile lottare.
Spero almeno che scenda prima la mia compagna, almeno non sarò costretta a strappare i miei pantaloni dalla morsa delle sue cosce cellulitiche ((non sono nemmeno sicura che esista questa parola, ma rende bene l'idea)).
Il treno poi sembra accanirsi sul mio stato e continua a inclinarsi verso sinistra, e lentamente l’elefante si sposta verso di me.
Vedo la morte in faccia… Sento di miei polmoni schiacciati dalla cassa toracica.
Poi la fortuna mi arride, e la pendolare over size scende.